Rimborsi ex-specializzandi: ecco uno spiraglio
La commissione Sanità del Senato ha finalmente dato parere favorevole al disegno di legge sui rimborsi per gli ex-specializzandi. In questa maniera si spera di risolvere il maxi contenzioso che vede numerosi medici richiedere l’assegnazione delle borse di studio negate per la specializzazione in Medicina nel periodo 1983-1991, in piena violazione delle direttive UE.
La strada di certo è ancora lunga e infatti il Parlamento deve ancora valutare con attenzione se estendere l’indennizzo agli ex specializzandi che negli anni successivi hanno percepito le borse di studio ma senza contributi e senza tutele assicurative. Questo tema non vanta una giurisprudenza abbastanza ricca e quindi le sentenze anche contrastanti e a vari livelli del sistema giudiziario non sorprendono ma a questo punto il legislatore deve intervenire solo dove l’Italia non ha ottemperato alle Direttive UE. Ragion per cui solo chi fu specializzando tra il 1983 e il 1991 e non ebbe niente, dovrebbe essere interessato dal Ddl n. 2400.
Esiste però una richiesta avanzata dai Senatori della Commissione e contempla il fatto che: il testo dovrà essere in grado di garantire la chiusura definitiva del contenzioso tra medici e Stato, dovrà assicurare un equo ristoro della totalità degli aventi diritto, l’indennizzo debba essere riconosciuto indipendentemente dall’avvenuta presentazione di domanda giudiziale e venga garantita la coerenza con quanto stabilito dalla direttiva 82/76/CEE.
Proprio l’irrilevanza dell’effettiva presentazione di domanda giudiziale potrebbe divenire dirimente qualora si voglia considerare la situazione dei medici non completamente remunerati tra il 1993 e il 2006 per i quali, nel testo originale, era previsto un indennizzo di 10.000 € per anno frequentato.
Inoltre, con la volontà di non escludere gli immatricolati nelle scuole dal 1978 al 1981 a cui alcune sentenze della Cassazione riconoscono analoghi diritti, ci si interroga se i 200 milioni stanziati per il 2016 e i 120 milioni stanziati per il 2017 saranno sufficienti a garantire un’edeguata copertura alle sentenze pronunciate dai giudici amministrativi.
I membri della Commissione Sanità in conclusione, suggeriscono che sarebbe meglio che i medici si rivolgessero a “professionisti o enti di rappresentanza degli interessi dei medici” per la presentazione delle istanze risarcitorie.
Riportiamo qui di seguito il testo del parere della Commissione Sanità