Epatite cronica da HCV, i folli costi delle cure
In Italia sono centinaia di migliaia i pazienti affetti da epatite cronica da HCV, infezione virale che può portare a cirrosi, tumori epatici e morte. Da pochi anni esiste un nuovo strumento terapeutico, importantissimo, che permette la guarigione in una elevatissima percentuale di casi trattati, attraverso un ciclo di tre settimane di terapia con un nuovo antivirale, il Sofosbuvir, commercializzato in Italia col nome Sovaldi® dalla Gilead, multinazionale statunitense detentrice del brevetto. Il farmaco viene però commercializzato ad un prezzo proibitivo, non giustificato dai costi di produzione. Non potendo, per motivi prettamente economici, sottoporre alla terapia tutti i pazienti che ne trarrebbero benefico, il Sistema Sanitario Nazionale ha erogato gratuitamente la terapia solo ai pazienti più gravi (circa il 5% del totale) con tempi di attesa anche piuttosto lunghi. Per gli altri malati non aventi diritto all’accesso gratuito al farmaco, sono iniziati i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ verso altri paesi in cui non vige la stessa regolamentazione sui brevetti dei farmaci e dove il Sofosbuvir viene commercializzato ad un prezzo circa 60 volte inferiore (si passa dall’ordine di 40.000 euro di spesa in Italia per un ciclo di tre settimane di terapia, ai 700 euro in India). Queste discrepanze sono inaccettabili.
Sono stati immessi in commercio nuovi antivirali analoghi al Sofosbuvir, anche questi con un ‘brand’ che ne ha elevato il costo e reso difficile la fruibilità, soprattutto se si considera che spesso la cura prevede l’associazione di più farmaci insieme. Quelli attualmente disponibili in Italia sono Olysio ® (simeprevir), della Janssen, Daklinza ® (daclatasvir) di Bristol-Myers Squibb, Exviera (dasabuvir) della AbbVie e le associazioni Harvoni ® (ledipasvir/ sofosbuvir) della Gilead, e Viekirax ® (ombitasvir/ paritaprevir/ ritonavir) della AbbVie L’Associazione Medica Patavina (AMP), nata a Padova nel 1985, riconosce tra i suoi obiettivi principali e nella sua carta dei valori, la difesa del diritto alla salute e la promozione di una rete solidale per offrire salute anche a chi è in condizioni disagiate. Di fronte alla situazione che si è venuta a creare per i pazienti con infezione da HCV, l’AMP avverte il dovere morale di far sentire la propria voce, unendosi alle richieste espresse da più parti al Governo, di intervenire con gli strumenti che già esistono per porre fine a questa ingiustizia. I malati non hanno tempo per aspettare.
Il Governo potrebbe ricorrere al meccanismo della licenza obbligatoria, meccanismo riconosciuto dallo stesso trattato che regola i brevetti, nei casi in cui si verifichi un’emergenza sanitaria nazionale, rendendo lecita la produzione dei farmaci antivirali per l’HCV sotto forma di generico ad un prezzo quindi ragionevole ed accessibile. Per ottenere ciò, diverse associazioni di pazienti e di volontariato, organizzazioni non governative, ordini professionali, sindacati etc, stanno cercando di svolgere una forte e decisa attività di pressione sui decisori politici, condividendo insieme una battaglia di giustizia per il diritto alla salute. L’AMP è tra questi.
Fonte immagine: forumsalute.it